Leggiamo in Shah: ”La funzione del Maestro è stata istituita per questo motivo: l’allievo deve imparare ad imparare” e ancora: “La funzione del maestro è di aprire la mente di Colui che cerca, così che egli possa divenire aperto ad un riconoscimento del proprio destino […]. Il maestro…è il legame fra il discepolo e lo scopo. Egli impersona e simboleggia il ‘lavoro’ stesso” .
In altre parole il compito primario del Maestro è quello di lavorare sull’allievo per decondizionarlo dalle influenze esterne (ad es. dagli influssi esercitati dall’educazione ricevuta, dalle credenze culturali assimilate, dagli automatismi acquisiti), in tal modo l’allievo potrà giungere a conoscere le proprie maschere, a sviluppare il virgulto dell’essenza interiore.
Questo lavoro di destrutturazione della personalità, si concretizza in una serie di “morti” non certo simboliche, che portano l’allievo a morire a se stesso, per iniziare un reale percorso spirituale. Il poeta sufi Hafiz ricorda: “ Voi siete il vostro stesso ostacolo. Liberatevene!” . “Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso (Mc 8,34)”.
Funzione principale della Guida spirituale è quella di essere un testimone. “Egli, di fatto, testimonia “concretamente” e non per astratte teorizzazioni, che esiste un Insegnamento, che è possibile accedervi e percorrerne le tappe realizzative” . Naturalmente, per quanti doni spirituali egli elargirà al proprio allievo (conformemente al suo livello di sviluppo interiore raggiunto), questi dovrà svolgere il lavoro in prima persona. Precisa a tal proposito il Maestro ad un’allieva: “Io non posso iniziare nessuno. Solo noi stessi possiamo iniziarci. Il mio scopo non è iniziare qualcuno, ma aiutarlo ad iniziarsi da sé. Questo è lo scopo di una vera guida, ella non potrà mai sostituirsi al Cammino di comprensione che devi fare tu.” .
Elementi costitutivi del rapporto Maestro e Allievo
Leggiamo in “Frammenti” lo stralcio di un discorso in cui Gurdjieff mette in
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risalto le difficili condizioni della vita moderna satura di influenze meccaniche, che impediscono lo sviluppo dell’uomo: “Nelle condizioni ordinarie della vita civilizzata, la situazione di un uomo, anche intelligente, che cerca la conoscenza, è senza speranza, poiché egli non ha la minima possibilità di trovare intorno a sé qualcosa che somigli ad una scuola. […] E la situazione sarebbe veramente disperata se non esistesse un’altra possibilità, quella di una quarta via.
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[…] La quarta via non richiede che ci si ritiri dal mondo, non esige la rinuncia a tutto ciò che formava la nostra vita. […] Anzi, le condizioni di vita nelle quali un uomo si trova quando inizia un lavoro – dove il lavoro, per così dire, lo sorprende – sono le migliori possibili per lui, perlomeno all’inizio.
[…] Questa via… non ha una forma definita. Prima di tutto essa deve essere trovata” .
Quali sono le qualità di un Maestro? Come definirlo? Come stabilire chi è un vero Maestro? Come riconoscere chi funge da un Maestro autentico?’ L'articolo prosegue sulla dispensa.
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