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Un ulteriore approfondimento di questo concetto fondamentale
 

La legge dei Tre Principi

di Eva Maria Franchi

 

In "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" Gurdjieff inizia a parlare della legge del tre quando gli viene chiesto: "perché l’influenza dell’Assoluto non arriva fino a noi?"(vedi framenti pag. 88). Egli non risponde direttamente alla domanda né ci risulta che una risposta diretta sia mai stata data. G. sostiene che prima di porsi questi problemi è necessario esaminare quella che lui definisce "la legge fondamentale che crea tutti i fenomeni nella loro diversità o l’Unità di tutti gli Universi" più conosciuta come la Legge del Tre, Legge dei Tre Principi o delle Tre Forze. Egli afferma che "secondo la vera, esatta conoscenza, una forza o due forze non possono mai produrre un fenomeno. La presenza di una terza forza è necessaria, perché è unicamente col suo aiuto che le prime due possono produrre un fenomeno, su qualsiasi piano."

Non è facile comprendere la "legge del Tre" in quanto è un "concetto" che si può intuire, cogliere, annusare ma di difficile approccio attraverso i mezzi razionali e scientifici.

Mentre appare evidente il concetto di dualismo, magnetismo positivo e negativo, forza e resistenza, cellule maschili e femminili ecc. non è altrettanto facile cogliere la terza forza, eppure G. sostiene che senza questa terza forza, che lui definisce la "forza neutralizzante" o "forza riconciliante", non può manifestarsi nessun fenomeno.

Proviamo insieme a cercare di comprendere.

Io so che l’automobile per partire necessita di benzina, la benzina a sua volta ha bisogno della giusta miscela d’aria che inneschi la scintilla che le dia la spinta necessaria a superare l’inerzia iniziale. Teoricamente, in un automobile ben funzionante e con il pieno di benzina noi abbiamo tutti gli elementi potenziali affinché essa possa compiere un lungo viaggio. D’accordo, ma se non c’è l’autista a bordo dell’automobile che gira la chiave nel cruscotto e mette in moto l’automobile questa non potrà mai partire. In questo caso l’autista può essere considerato come la terza forza.

Sia ben chiaro, questi esempi servono per aiutare ad intuire una legge in realtà molto più complessa. G. sosteneva che "gli uomini non possono né percepire né osservare la terza forza non più di quanto possano percepire spazialmente la quarta dimensione." Egli puntualizzava: " la terza forza è una proprietà del mondo Reale. Non possiamo vedere i fenomeni come manifestazioni delle tre forze, perché nei nostri stati soggettivi di coscienza il mondo oggettivo sfugge alle nostre osservazioni.

Se potessimo vedere la manifestazione di tre forze in ogni azione, vedremo allora il mondo così com’è."

Nella nostra tradizione Cristiana possiamo trovare l’espressione di questa legge nel mistero della Santa Trinità una legge spesso rappresentata dalle diverse culture religiose e tradizioni esoteriche nella figura geometrica del triangolo. Non a caso il triangolo è la prima figura geometrica piana completa. Due sole linee non bastano per dare forma ad una figura chiusa, finita, completa. Per potere ottenere la prima forma definita occorrono tre linee. Il triangolo con la punta rivolta verso l’alto rappresenta il principio maschile, evolutivo, la spinta al ricongiungimento con il Principio Divino o Grande Architetto come veniva definito nei circoli Massonici, l’Intelligenza Cosmica, Dio, Colui da cui ha avuto origine tutta la Creazione.

Il triangolo con la punta rivolta verso il basso rappresenta il principio femminile, involutivo, Dio che prende forma nella materia e pur permeandola è in essa sempre più celato, nascosto dalle forme pesanti, sempre più dense e materiali della sua stessa creazione. In questo caso i termini "evolutivo" ed "involutivo" non vanno interpretati troppo alla lettera, né giudicati in termine di bene e di male.

 

L'Articolo continua con esempi pratici che spiegano il funzionamento della legge del tre e le correlazione che essa ha con il concetto di "raggio di creazione" Gurdjieffiano.
 

 

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