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Il Sacro Enneagramma

di Giovanni Quinti

 

Prima Parte

Introduzione all’Enneagramma

 

Georges I. Gurdjieff, durante i propri viaggi di ricerca, viene a contatto con forme di sapere antichissime e, in particolare, rinviene un simbolo che, a suo dire, riceve da alcuni gruppi di Sufi dell’Afghanistan. Grazie a queste esperienze apprende alcune Verità fondamentali che avrebbero modificato l’esistenza di alcuni grandi uomini dell’occidente. Sono rimasti fortemente influenzati dalle idee del suo sistema la scrittrice Kathrine Mansfield, il regista Peter Brook, fino ad arrivare ai contemporanei Keith Jarret e Franco Battiato, il quale nel film “Perduto amor”, fa espliciti riferimenti ai propri contatti con il sistema Gurdjieff e con la conoscenza dei Sufi.

Dopo qualche anno dal suo arrivo in occidente, G. fonda il Prieuré, l’“Istituto per lo sviluppo armonico dell’Uomo”. Sul portone d’ingresso di tale Istituto si faceva spazio, in bella vista, un simbolo che, avendo centinaia di anni, era il sunto di tutto il sapere con il quale Gurdjieff era entrato in contatto: l’Enneagramma.

Composto da un cerchio,da una serie di raggi che congiungono sei punti della circonferenza e da un triangolo interno che

notate bene, è tratteggiato. Questo è il motivo per cui il simbolo si chiama Enneagramma, vale a dire “nove segni”, perché i nove punti, equidistanti l’uno dall’altro, sono congiunti da nove linee interne alla circonferenza.
Cerchiamo di capire qual è l’approccio all’Enneagramma da parte di alcuni psicologi contemporanei, e sopratutto della New Age. Che cos’è la New Age? Si tratta di un movimento che spazia dallo studio di discipline antiche e affascinanti, allo studio di simboli esoterici, fino ad arrivare alle terapie “con l’aglio” o alla “meditazione dei delfini blu”. Ora anche lo studio dell’Enneagramma è una nuova moda, una corrente che alimenta quest’illimitato guazzabuglio di teorie, misticismi e superstizioni che definiamo “New Age”.
L’Enneagramma così come viene studiato oggi dalla maggioranza dei suoi interpreti, però, non è ciò che insegnava Gurdjieff! Questo “nuovo approccio”, che è divenuto popolare recentemente, proviene in maggior parte da Claudio Naranjo, uno psichiatra cileno ed insegnante, che lo ha appreso da Oscar Ichazo, un maestro sud americano. Non è chiaro quale sia l’insegnamento originale di Ichazo e quale invece sono state le aggiunte di Naranjo, nel contesto della sua preparazione in qualità di psicologo. E non è nemmeno chiaro dove Ichazo abbia preso l’assunto che a ciascuno dei nove punti che questi raggi interni formano toccando il cerchio corrisponderebbe una diversa personalità umana! Secondo questa teoria, infatti, esisterebbero nove tipi di personalità attraverso le quali è possibile “classificare” gli atteggiamenti e i caratteri.

Si forma, così, una vera e propria “lista dei nove tipi” nei quali i 6 miliardi di esseri umani possono essere tutti catalogati. A prima vista si deduce l’assurdità di un’idea simile. Eppure, anche in questo caso, nascosto dietro  a  questo  sempli -cistico "oroscopo delle

delle personalità” vi è un frammento di verità.
Nel nostro ultimo incontro (che pubblicheremo in un prossimo numero – ndr), commentando alcune immagini alchemiche, anche noi avevamo parlato dei molti “io” dell’uomo che, nel “Lavoro”, devono “costruire il Re”: l’Io stabile e unitario. Vi è quindi un concetto fondamentale, questo sì gurdjieffiano, (proprio della tradizione occidentale che ritroviamo anche nei Vangeli), secondo cui l’uomo è interiormente in guerra perché non possiede un “io” unico, un’unica volontà, ma ha invece molti “io”, molte volontà, che spesso contrastano fra loro. 

 

L'articolo prosegue sulla dispensa tentando di riportare l'Enneagramma al suo significato originale: un simbolo dell'"Unverso e dell'Anima Umana", dove nove (o più?) forze contrastanti vivono contemporaneamente all'interno della psiche, o meglio sarebbe dire che la costituiscono.

 

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