solo dopo moltissimo tempo, ma che sin dall’inizio gli risultò chiara: “... vi erano idee che non potevo accettare e che mi sembravano fantastiche. . .“ (pag. 34).In altri momenti egli si sorprende di alcune persone che pensavano di aver capito tutto il sistema di G già dopo pochissimo tempo che lo frequentavano, mentre ancora erano molte le cose che, per lui, non erano chiare. In una occasione Ouspensky fece una straordinaria esperienza, che considerò quasi “supernormale”, nella quale fece il tentativo di comprendere il motivo di tale insoddisfazione. Vediamo cosa accadde. Si trovava in presenza di G. con altre persone, quando, d’un tratto
“... cominciai ad udire i suoi pensieri. Eravamo seduti in quella piccola camera dal pavimento di legno senza tappeto, come se ne trovano nelle case di campagna.... G. sedeva tranquillo e continuava a tacere. Ma ecco che nel silenzio, intesi la sua voce dentro di me, come una domanda precisa. Guardai verso di lui: stava immobile e sorrideva. La sua domanda aveva provocato in me una fortissima emozione. Tuttavia gli risposi affermativamente (ad alta voce). “Ma perché dice questo?” domandò G. “Gli ho forse chiesto qualcosa?” E (dal mio interno) mi pose immediatamente un ‘altra domanda ancora più pressante, nello stesso modo. E io gli risposi di nuovo con voce naturale. (Gli altri) . . . erano visibilmente stupiti... G. mi poneva domande silenziose ed io gli rispondevo ad alta voce. Ero molto agitato....” (o.c. pag. 291 — le parentesi sono nostre). Questa esperienza lo sconvolse profondamente. Si sentiva turbato perché le domande che questa “voce interiore” gli poneva erano straordinariamente attinenti alla sua vita, ai suoi problemi, forse anche agli ostacoli che non riusciva a superare: si trovava di fronte a se stesso. “.... (quella voce mi fece capire) che G. aveva ragione: tutto ciò che avevo considerato in me come solido e degno di fiducia, in realtà, non esisteva...” (o.c. pag. 292 - le parentesi sono nostre).
L'Articolo continua spiegando quale fosse il "tassello mancante" la Chiave di lettura che Ouspennsky definiva fondamentale. Di che cosa si trattava? Cosa Gurdjieff non gli aveva ancora rivelato?
|

|
|