Studio ed approfondimento dei testi sacri
I Profeti
di Fratel Gaio
Chi sono o chi erano i profeti? Il termine “profeta” proviene dal greco prophetes, che è una derivazione di pro (prima) e phanai (dire), cioè è colui che “dice prima”. Il termine greco phanai è vicino al termine “logos”. “Profeta”, quindi, non ha soltanto il significato di “vaticinatore”, di “chiaro-veggente” che predice gli eventi, ma anche di colui che è prima della parola, cioè che ha un contatto con la Parola, il Logos cristiano, la Parola di Dio, la Voce Essenziale. Quindi, nel linguaggio della Quarta Via, il profeta è colui che parla attraverso la Parola Essenziale che è intimamente collegata ai Centri Superiori (C.S.).
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I testi sacri antichi ci mostrano che questo rapporto profondo con l’Essenza pone l’individuo in uno stato di unità e gli permette di accedere in quel mondo interiore dove presente passato e futuro sono un’unica cosa. Lo studio della vita dei profeti sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, di tutte le tradizioni fra cui anche quella islamica, è fonte di grande arricchimento per l’anima.
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Il profeta, l’uomo che ha raggiunto l’Unità Essenziale, è una sola cosa con le sue parole; non esiste differenza fra quello che dice e quello che è, i suoni che escono dalla sua bocca, sgorgano direttamente dal suo cuore.
Nei momenti di necessità, egli sa utilizzare la forza della Parola. Nell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse, leggiamo che Giovanni, in una visione mistico-profetica, vede il Cristo immerso in una simbologia assolutamente affascinante: “…i suoi piedi erano simili a terso rame, arroventato in una fornace; e la sua voce era come la voce di molte acque. Ed egli teneva nella sua mano destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuta, e il suo volto era come il sole, quando splende in tutta la sua forza”. (Ap. 1:15,16).
Questa spada che esce dalla bocca di Cristo simboleggia la Sua Parola, la Parola Profetica, Essenziale che usa per due scopi (a doppio taglio): per distruggere il male e per separare il bene dal male, la polpa dalla buccia, l’apparente dal sostanziale. Nel Nuovo Testamento questo concetto è espresso in diversi modi. Cristo diventa la Parola di Dio, il Verbo uscito da lui stesso, il suo Soffio. (Gv 1:1). E’ l’equivalente di colui che, unendosi alla Sua Essenza, vibra della stessa forza del Cristo, diventando uno con Dio. In tal modo egli diventa il Verbo di Dio e la Sua Parola è una con la Parola di Dio, perché EGLI STESSO è quella Parola.
Tale è il Profeta. Questa unione intima fra ciò che insegna e ciò che è mostra l’importanza di uno studio meditato sulla vita dei profeti. Le loro parole erano inebriate dalla vicinanza dei Centri Superiori. Studieremo, attraverso queste pagine, le loro esperienze e parole. Possiamo sin da ora tracciare un elemento fondamentale, un unico denominatore comune che contraddistingue tutti i Profeti descritti nei testi sacri? Qual è il loro messaggio? La vergogna di Adamo scopertosi nudo, il coraggio di Daniele e di Noè, l’Amicizia sincera di Abramo ecc. ci insegnano che la corsia preferenziale per poter “dialogare” con la propria Essenza, con l’Emmanule (Dio in noi) è la purezza del cuore.
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Con questo termine non si intende la perfezione, l’impeccabilità, ma un amore profondo per la lealtà, ed un contatto intimo con l’Essenza. Il loro cuore è uno specchio che riflette un volto più grande. Costoro tentano continuamente di tenere pulito il cuore, attraverso ciò che favorisce l’Essenza.
Nonostante abbiano spesso ruoli di guida, di governo, di potere, non si lasciano “macchiare” da questo, bensì sanno a chi appartengono davvero: al Grande Infinto sopra di loro. C’è un ricordo di sé più grande di questo?
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Faremo adesso l’elenco dei Profeti che studieremo, tralasciando le differenze sia di appartenenza religiosa (ebraica, cristiana o islamica) che le diverse classificazioni che li differenziano.
Cercheremo, cioè, di inserire in un unico insieme di “profeti” anche i Patriarchi, i Sommi Profeti, ecc., con l’intento di non confondere ulteriormente le idee a coloro che si avvicinano per la prima volta a questi argomenti. Il nostro non sarà uno studio sul significato comunemente inteso come “religioso”, ma soprattutto sul loro valore “tecnico” e spirituale. Siamo alla ricerca di strumenti che possano, anche per noi cercatori del terzo millennio, essere Luce e Guida al Lavoro su di sé.
Studieremo: Adamo, Noè, Abramo, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Davide, Giobbe, Daniele, Gesù, Maometto....
L'articolo prosegue sulla dispensa spiiegando quali possono essere le possibili interpretazioni dei testi sacri, come si leggono come sono strutturate.
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