Non guardare alla mia forma esteriore, ma prendi ciò che ho in mano....

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Dal diario del nostro Maestro

 

 

Appoggiarmi ad una nota 

vorrei.

"Prendimi, presto!" mi grida dietro il suo suono.

Tendo

le mie mani, muscoli tesi e rossore al viso.

Rincorro bolle di sapone, spariscono.

Occhi pieni di stupore e palmi ancora chiusi e vuoti.

L'altra notte ho fatto un sogno,

rincorrevo l'esistenza a braccia tese, con le mani ed i piedi.

Correvo estenuato 

sudore sulla pelle

e sale sulle labbra... mancava solo un soffio a quella presa quando....

fui preso dalla vita stessa.

Ero rincorso da ciò che io stesso rincorrevo.

Carceriere in prigione.

Pescatore nella rete.

Appoggiarmi ad una nota

 vorrei, ma so che

per fuggire dalla fuga basta solo...

FERMARSI.

 

 

Non pensare a te, ma lasciati trasportare dalle mie dita,

come l'aquilone sospinto dalla mano del vento.

Saprò portarti al tuo cielo, stanne certo.

 

Soccorrili quegli uomini costretti dalla Tempesta

a rifugiarsi nelle traballanti scialuppe degli sguardi omicidi,

le cui parole fredde sono grida di aiuto.

 

Portami con te, quando abbraccerai le ferite dell'uomo suicida.

 

Spingi le tue vele verso i cuori aridi ed oltre ed oltre ancora,

senza chiedere nulla per il tuo corpo stanco.

Spossato siederai in solitudine.

Lì io apparirò, Amore Mio,

e nulla

 potrà mai più

dividerci.

 


Sono la stella cadente di un altro universo,
passata secoli or sono accanto al vostro pianeta.
Ricordo
lo sguardo che legò alla mia scia luminosa
un desiderio che ancora porto con me.
Ed ora vi chiedo: dove sono le aspirazioni, le speranze,
gli sguardi appassionati di coloro che vi hanno preceduto?
Siamo solo noi comete una loro traccia
nella nostra eterna danza  fra le stelle?
 


 

L'uomo nasce con l'istintivo desiderio di essere amato.

Se sapesse dove cercare tale amore quanta sofferenza in meno!

Per questo l'amore per l'altro si può trovare

solo dopo aver trovato quello.

Prima,

qualsiasi cosa si definisca "amore",

qualsiasi cosa si celi dietro un ripetuto "Ti amo!",

altro non è che

errore.
 



 

Spiegami perchè non posso sentire il contatto del corpo dell'altro sul mio.

Spiegami cosa si nasconde dietro la finta lacerazione che uso per Addormentarmi.

Spiegami perchè non vedo più i colori, non sento più gli odori, non ascolto più le voci

ed il gusto è sempre uguale.

Spiegami perchè quando entro nell'immaginaria ferita 

divento solo cacciatore di finte sicurezze e di false speranze.

Spiegami cosa sono queste mani in tasca e questa schiena eretta, 

questo sguardo spento ed il mio interesse al silenzio.

Spiegami questo desiderio di sentire con le mani e con gli occhi 

e questa sete insoddisfatta e queste parole che non mi descrivono

 e sembrano non provenire da me.

Spiegami quei momenti di inspiegabile tenerezza che mi spinge

 a tenere la mano di uno sconosciuto.

Spiegami a chi appartiene questo sguardo, queste mani, questi piedi, queste gambe

 e le mie ossa ed il mio respiro.

Spiegami chi o cosa sono per Te, un piccolo indizio che possa aiutarmi a tornare a Casa.

Spiegami ciò che Tu vedi in questo corpo e cosa respiri da questa pelle

 per permettere anche a me di avere un'idea più certa 

di questo perenne mutamento che ancora mi nasconde 
fra i mille specchi delle mie ipotesi.

 


 

Vorrei sapere dove i grandi poeti scrivevano,

per trovare un luogo per riscoprire me stesso.

Vorrei conoscere il sentimento che investiva gli illuminati, 

nel momento di ispirazione, per scoprire

il Crepuscolo. 

Vorrei riscaldarmi dal gelido inverno, 

con lo stesso fuoco degli Innamorati. 

Chiudo gli occhi e...

scopro di guardare il Cielo

 


 

Parla o stai in silenzio,

che differenza c'è se le tue parole non dicono molto

e i tuoi silenzi urlano infinità di discorsi?

Potere del controllo che crediamo di avere sotto controllo.

Ma se sapessi stare in silenzio!

Ma se sapessi parlare!

Dire o non dire non sarebbe più uguale.

 


 

Morire schiavo di pensieri cupi,

nella notte perversa ed omicida.

Morire solo con il Signore che accende,

come candele,

spiragli di certezza.

Un dì saremo come gli schiavi che

spezzate le catene

alzano il capo

al Cielo.




 

Camminare soli fra le strade affollate

di una città di campagna.

Alzare il capo verso il Cielo come un avvoltoio

per mostrare il mio sorriso a Dio.

Lì vi troverai inciso

"Cercasi Amicizia Sincera"
 


 


Un giorno incontrai un poeta, l'abbracciai e gli dissi:

"Fratello! Sono un poeta anch'io! Il Destino ci ha uniti e insieme

potremo cantare le meraviglie del Creato per permettere agli uomini

di respirare l'Anelito!"

Ma notai nel suo sguardo una strana luce ed il suo corpo, stretto fra il mio, 

sembrava più rigido e freddo e lontano.

Rispose:"Io non ho fratelli perché sono nato dal sole e dalla luna.

Io non ho amici perché solo il silenzio accarezza la mia anima.

Io non ho compagni se non la solitudine, nè amanti o confidenti.

La mia arte è figlia del dolore. E la mia arte è la poesia"

Ancora lo tenevo abbracciato, senza staccarmi.

Come potevo abbandonare il cuore di un uomo 

che cercava di trovare un accenno di riparo

sotto la piccola grondaia di una poesia?
 

 



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