uno a parlare (quando forse erano tutti e tre che parlavano con la voce di uno solo). Al vers. 16 il testo ritorno al plurale e al vers. 17 si specifica che questi tre individui sono l’Eterno (vedi anche vers. 21, 22).
Questo fatto è molto interessante perché evidenzia una “Teologia Trinitaria” presente anche in altre religioni oltre quella cristiana. In tutte le tradizioni religiose si trovano sistemi ternari, triadi, corrispondenti al Volto Supremo di Dio.
Ad esempio gli antichi Peruviani riconoscevano l’esistenza di un dio superiore (Illapa, il Fulmine) in tre persone: il padre, il figlio primogenito ed il figlio minore, quest’ultimo signore delle piogge fecondatrici e quindi nutritore dell’umanità.
Lo stesso Ouspensky accenna all’idea “trinitaria”: “…nell’Assoluto, così come in ogni altra cosa, sono attive tre forze…ma poiché nell’Assoluto, per la sua stessa natura, ogni cosa costituisce un tutto, le tre forze anch’esse costituiscono un tutto…
L’idea dell’unità delle tre forze nell’assoluto forma la base di molti insegnamenti antichi: consustanziale e indivisibile Trinità; Trimurti: Brahma, Vishnu, Siva; e così di seguito…” (Frammenti pag. 90)
Com’è chiaramente disegnato dal triangolo interno dell’Enneagramma che, nascendo da un unico punto e girando su se stesso forma tutti gli altri aspetti del simbolo, la Scrittura evidenzia che questi “Tre” altro non sono che tre principi divini, tre aspetti di una stessa cosa.
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Nel cristianesimo Dio viene concepito con Padre, Figlio e Spirito Santo. Gurdjieff stesso ci spiega cosa si intende, in realtà, con questi tre concetti, avvicinandoli (come è giusto che avvenga nella Quarta Via) all’uomo e alla sua struttura psichica.
Abbiamo sempre sottolineato la stretta relazione fra i Centri Superiori (quella parte di noi con i quali è necessario rimettersi in “comunicazione”) e il “DIO” delle scritture, quel “DIO” che parla all’uomo, che lo istruisce e lo guida verso la piena realizzazione della propria “progenie”.
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Come possiamo spiegare, allora, la caratteristica “trinitaria” del Divino attraverso il nostro specifico linguaggio?
Quali contorni assumono per noi il Padre, il Figliolo e lo Spirito Santo?
Lo stesso monsieur Gurdjieff ci viene incontro quando, in uno dei suoi incontri, dà qualche delucidazione in più sulle caratteristiche di questi “Centri Superiori”
L'Articolo continua parlando dei "Centri Superiori" e di come nelle Scuole reali venga insegnato a stabilire un contatto, spiega che Sodoma rappresenta il regno che si fonda sull'impremanente, e quindi destinata alla distruzione.
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