Non della terra, non del mare.
Non delle ricchezze della Natura, non dei cieli rotanti.
Non di terra, non di acqua, non di aria, non di fuoco.
Non del trono, non del suolo, dell'esistenza o dell'essere.
Non dell'India, Cina, Bulgaria, Sassonia. Non del regno degli Iracheni, o dei Coreani.
Non di questo mondo o dell'altro; del cielo o dell'inferno.
Non di Adarno, Eva, dei Giardini del Paradiso, dell'Eden. I
l mio posto senza posto, la mia traccia senza traccia.
Né corpo, né anima: tutto è la vita del mio Amato...”.
Esiste forse migliore definizione della liberazione da tutte le etichette a cui la Vera Via conduce? Possiamo innanzi a tale forza e bellezza volerci relegare dietro un movimento organizzato che afferma “Noi solo possediamo la verità”? Quanto questo ci condurrebbe lontano da ciò a cui Gurdjieff voleva portarci! Per questo egli non lo ha mai progettato, né ha mai preteso che i suoi si organizzassero in tal senso.
L'Articolo continua raccontando le tappe fondamentali della vita di Gurdjieff e gli studi che egli ha compiuto e che l'hanno portato oggi dopo la sua morte ad essere riconosciuto come uno degli insegnamenti spirituali più penetranti dell’epoca moderna.
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