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Approfondimenti sul Sistema della Quarta Via
L’ENNEAGRAMMA
in movimento! di Giovanni Quinti
In uno dei nostri ultimi articoli sull’Enneagramma abbiamo evidenziato le strette relazioni fra esso ed il sunto grafico della Cabala Ebraica: l’Albero della Vita. Abbiamo visto alcune fonti storiche che sembrano confermare tale ipotesi e abbiamo messo in paragone i due sistemi trovando eccezionali affinità. In conclusione abbiamo addirittura osato definire l’Enneagramma un’interpretazione di stampo arabo-islamico della sorgente (probabilmente persiana e sabea) di dottrine spirituali dalla quale anche gli ebrei hanno attinto. Avendo, quindi, una medesima fonte, queste due scuole hanno generato sistemi paralleli che, se studiati in maniera comparata, permettono nuove comprensioni ed integrazioni sorprendenti. Il primo concetto a cui facciamo riferimento è che l’Albero della Vita è un simbolo dinamico.
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Dai veli del En Sof (senza fine) scaturiscono le Sephirot che per emanazione a partire dall’alto (Kheter) per arrivare al basso (Malkuth) si estendono attraverso le dieci sfere che caratterizzano l’Albero della Vita.
Immaginiamoci, quindi, che la Luce Divina partendo dai veli precedenti a Kheter e dinamicamente copre tutto il percorso sephirotico. Così si esprime lo Zohar (la Summa della Cabala): “Prima della Creazione del mondo, non vi era alcun rapporto, alcuna relazione per la quale Dio potesse essere chiamato misericordioso o giusto
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Tutti questi nomi sono irreali e gli sono dati solo nello spirito delle creature… nessun attributo reale, nessun nome può essere applicato se non alle Sephirot, le quali sole hanno il loro nome, la loro misura, il loro limite e precisamente di questi nomi diciamo che Dio discese verso essi, che governa per mezzo di essi, che è denominato secondo essi e che ei avvolge in essi”. (Zohar III, 257b) L’Energia Divina, quindi, avvolge e si espande (e chissà probabilmente anche si contrae) nelle Sephirot dando vita al simbolo universale che conosciamo.
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La stessa cosa accade anche al simbolo dell’Enneagramma che, così come da noi è rappresentato graficamente, è nella sua massima espansione di forze e nel suo massimo concetto di equilibrio. L’errore che alcuni interpreti fanno è nel prendere il simbolo enneagrammico così com’è senza considerarlo parte integrante di un movimento d’espansione di una forza centrale che nasce dai veli del non conoscibile.
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Ma per comprenderne profondamente la natura non dobbiamo fare quest’errore, né dobbiamo considerarlo solo come un sunto statico di alcuni concetti fissamente distanti fra di loro.“L’Enneagramma è il moto perpetuo, è quel perpetuum mobile che gli uomini hanno cercato dalla più lontana antichità… è un diagramma schematico del moto perpetuo, cioè una macchina dal movimento eterno. Naturalmente è necessario sapere come leggere questo diagramma. La comprensione di questo simbolo e la capacità di farne uso danno all’uomo un grandissimo potere. E’ il moto perpetuo ed è anche la pietra filosofale degli alchimisti…” (Frammenti pag. 327)
L'articolo prosegue sulla dispensa e con l'aiuto di alcune illustrazioni spiega la formazione dell'Enneagramma attraverso la rotazione delle tre forze
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