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La Divina Commedia simboleggia il Viaggio verso se stessi
Dante Alighieri e
La Quarta Via di Andrea Bertolini
La figura di Dante Alighieri rappresenta una delle massime espressioni della cultura europea e soprattutto per noi italiani è da molti secoli considerato un punto di riferimento fondamentale sotto molti aspetti.
Dante viene ritenuto il padre della lingua italiana, il “sommo poeta” e la sua opera, anche da un punto di vista spirituale è considerata unica e importantissima.
Oggi ritroviamo la sua immagine un po' dappertutto (anche sulla moneta da 2 euro) e in qualche modo è a noi tutti familiare anche se molti l’associano a noiosi ricordi scolastici e lo ritengono difficile da avvicinare a causa del linguaggio arcaico.
In questa serie di articoli ci proponiamo di esplorare ciò che vi è tuttora di vivo e affascinante nella Divina Commedia sperando di offrire ai nostri lettori una prospettiva nuova di quest’opera soprattutto per quanto riguarda il cammino interiore dell’uomo e il lavoro su di sé.
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Quali relazioni vi sono fra l’opera del “sommo poeta” e gli insegnamenti della QuartaVia?
Cercheremo di rispondere a questa domanda iniziando a esaminare lo scenario storico.
Non si può parlare di Dante senza entrare nel contesto storico e culturale del suo tempo, ossia quello italiano ed
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europeo del XIII° e XIV° secolo, un periodo ricchissimo da un punto di vista spirituale.
Per molto tempo il medioevo è stato immaginato come “I secoli bui” e forse da un punto di vista scientifico e tecnologico esso non fu un periodo di grande sviluppo, ma se lo guardiamo da una prospettiva di vitalità spirituale fu un’epoca estremamente ricca anche nelle sue contraddizioni.
Certamente è un momento molto travagliato, mentre imperversano le lotte fra Papato e Impero, le Crociate, i roghi degli eretici, l’Europa viene però attraversata da importantissime correnti spirituali che lasciano il segno nell’arte e nella letteratura.
Per capire in quale contesto spirituale prende forma l’universo dantesco passiamo in rassegna brevemente alcune di queste correnti.
Nel XII secolo abbiamo un evento importantissimo nella storia dell’esoterismo occidentale: la fondazione dell’ordine dei Templari.
Nell’anno 1118 nove cavalieri francesi furono inviati in Terrasanta con lo scopo di creare un’organizzazione che proteggesse i pellegrini cristiani. Essi presero alloggio sulle rovine dell’antico Tempio di Re Salomone e furono chiamati Templari o Cavalieri del Tempio.
La confraternita creata da questi nove cavalieri, l’Ordine dei Templari appunto, in breve tempo divenne una potentissima organizzazione militare e religiosa. La sua regola, dettata da San Bernardo di Chiaravalle fu approvata nel 1128.
Sottolineiamo l’importanza simbolica del numero NOVE che nella tradizione della Quarta Via ha un’estrema importanza e che in Dante ritroviamo spessissimo.
Al di là della missione ufficiale ci interessa evidenziare il fatto che i Templari in Palestina vennero in contatto con correnti spirituali come il Sufismo e con gli ultimi continuatori della tradizione Essena (di origine ebraica e che fu alla base del primo cristianesimo).
Il Tempio di Salomone tra l’altro era stato il luogo dove venivano custoditi anticamente i misteri di quell’insegnamento segreto che Mosè apprese in Egitto “…fu istruito in tutta la scienza dei Faraoni…” e poi direttamente da Dio sul Monte Sinai durante l’Esodo.
Ricordiamo che l’esoterismo ebraico si tramandò nei secoli successivi nella tradizione della Kabbalah che ebbe grande influenza in Europa.
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Per quanto riguarda l’esoterismo islamico va sottolineato che durante le crociate il rapporto con gli Arabi non fu solo bellico: infatti la cavalleria Templare venne a trovarsi di fronte a un fac-simile di sè stessa, in particolare all’ordine arabo degli Ismailiti, con eguale doppio carattere guerriero e religioso che si ritenevano anch’essi “Guardiani della Terrasanta” (da intendersi in senso simbolico ed esoterico).Sembra probabile l’esistenza di un’intesa sotterranea fra i 2 ordini che ebbero fra l’altro lo stesso tragico destino all’inizio del ‘300, annientati entrambi da parte dalle autorità politiche e religiose cattolica e islamica.
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Il ritorno dei 9 fondatori dei Templari nel 1128 dalla Terrasanta coincide con l’apparizione in Francia dell’architettura gotica e con il fiorire della letteratura cavalleresca, in particolare del cosiddetto ciclo del Graal.
Lo stile gotico non nacque da una graduale evoluzione degli stili precedenti ma sorse all’improvviso già completo ed evoluto comprovando che i costruttori di questi monumenti erano in possesso di leggi fisiche e matematiche fuori del comune, cioè di un sapere che trascendeva la semplice conoscenza architettonica.
Potremmo chiamarla l’arte di riprodurre nell’opera umana le leggi segrete dell’universo e che troviamo in altri numerosi esempi di arte sacra.
Lo stretto legame fra Gotico, Templari ed Alchimia è fin troppo evidente: in quasi tutte le Notre Dame (cattedrali dedicate alla Vergine) troviamo simboli dei Templari e a Notre Dame di Parigi troviamo bassorilievi che rappresentano la Grande Opera alchemica di cui la cattedrale stessa è rappresentazione.
L'articolo prosegue sulla dispensa terminando l'analisi storica e successivamente da una chiave di lettura della Divina Commedia dal punto di vista esoterico, interpretando il viaggio iniziatico di Dante.
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