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Il Libro di Mirdad

di Mikhail Naimy ed. Mediterranee

La faticosa salita fino al Picco dell’Altare, alla ricerca di un monaco che da anni si aggira, solitario, nell’antico monastero.

…mi furono indicate due vie d’accesso, abbastanza sicure, ma io decisi di scartarle entrambe… in mezzo alle due, proveniente direttamente dalla sommità e procedente fino quasi alla base, io potevo scorgere una china stretta e liscia che mi appariva come la strada maestra per arrivare al picco. Essa mi attirava con una strana forza; decisi quindi che sarebbe stata la mia strada.

Cominciai il mio viaggio con una canzone nel cuore ed una gran risolutezza nell’anima.

Dopo tre giorni, finalmente, giunsi stremato alla cima, dove persi i sensi…

…”svegliati, hai raggiunto la vetta… sei tu, dunque, l’uomo prescelto, … l’eletto nelle cui mani potrò deporre il sacro libro, affinchè tu possa farlo conoscere al mondo”…

Questo è il libro di Mirdad, così com’è stato annotato ... Esso è un faro ed un porto per coloro che bramano conquistare. Che tutti gli altri vi prestino attenzione!

Un libro che “scalda” il cuore ed aiuta il lettore ad avvicinarsi al più alto principio della vita: l’AMORE

Voi vivete per imparare ed amare, voi amate per imparare a vivere. L’uomo non ha bisogno d’imparare altre lezioni.

“… ciò che la scopa è per la casa, la ricerca di se stessi è per il cuore. Spazzate bene i vostri cuori. Un cuore spazzato è come un’inespugnabile fortezza.”

“… ogni ostacolo non è altro che un avvertimento. Leggetelo bene ed esso diventerà un faro.”

“… non cercate ricompensa alcuna per l’opera compiuta. Il Lavoro stesso è una ricompensa sufficiente per il lavoratore che ama il proprio lavoro”. 

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Il Viandante di Mezzanotte

di Said Bahaudin Majrouh ed. Luni Editrice

Un poema epico dove le contrade, i deserti le città che il protagonista attraversa sono soprattutto gli elementi di un immenso paesaggio interiore, oltre che il ritratto di una patria devastata dal nemico (L'Afghanistan).

Le figure mitiche che la popolano, Il Drago, la Dea Verde della Primavera, la Dama Nera della Morte, i vecchi saggi, sono gli attori del dramma del potere e insieme i personaggi che lottano per la libertà dell'Essenza contro la tirannide dell'Io.

Said Bahaudin Majrouh era un poeta afgano, riconosciuto come il più grande scrittore del suo paese, fu assassinato in Pakistan, dove viveva in esilio, nel 1988.

Ha dimostrato attraverso la sua opera quale fosse la strada e quale l'impegno da manifestare nei confronti della tirannide dell'uomo.

Majrouh e il suo alterego, il profeta errante, il Viandante di Mezzanotte, ambiscono a conciliare due mondi: il patrimonio filosofico dell'Occidente e la tradizione dell'Oriente, la sua poesia si colloca fuori dal tempo e coniuga modernità e passato alla ricerca di un amore che trascende i limiti dell'individuo.

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Il Mondo senza di me

di Marco Mancassola

ed. Piccola biblioteca Oscar Mondadori

Cosa resta di noi, della nostra giovinezza, dei nostri sciocchi narcisismi, quando gli altri decidono di fare a meno di noi?

Come possiamo reagire alla freddezza del mondo, alla mancanza di protezione?

Ciò che i due protagonisti di questo libro raccontano è la fine dei sogni romantici, il frammentarsi dei destini individuali. È la ricerca di una sopravvivenza emotiva e morale, di un modo di salvare l'incanto che si svela, a volte, tra le pieghe del presente. È il contrasto tra esigenza di lucidità e desiderio di sballo, tra i riti quasi tribali dei concerti e dei rave e la scoperta di una solitudine vertiginosa, tra la paralisi rabbiosa e la ricerca continua, instancabile, di nuova identità.

".. A volte ho trovato sguardi in cui sentirmi compreso. Senza parlare, senza più il desiderio di raccontarmi. La comprensione forse non nasce dalle parole, la comprensione è fatta si sguardi."

"..So che a volte sono stato felice. E che ci sono due tipi di felicità: la felicità di quando si dimentica di essere soli, la felicità di quando si riesce a stare bene, pur coscienti della solitudine. Questo so. Trova la tua via.".

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Impara a vivere, impara a morire

di Elisabeth Kubler-Ross ed. Armenia

L'autrice ci offre un piccolo libro di straordinaria profondità, in cui il lettore attento può scoprire non soltanto il senso più autentico dell'esistenza, ma anche il significato della morte, momento fondamentale della vita, al quale dobbiamo imparare a guardare con dignitosa consapevolezza e serenità.

Il saggio, strutturato in forma dialogica, affronta delicatissimi argomenti quali l'eutanasia, il dolore durante una lunga malattia, il suicidio; ci insegna a trarre lezione dalle esperienze della vita per imparare a morire senza paura.

Come approfondisce il sottotitolo, "Riflessioni sul senso della vita e sull'importanza della morte", questo libro c'introduce ad un tema scomodo, che da millenni isola chi se ne occupa ai margini della considerazione sociale.

Noi tutti tendiamo a rifuggire la morte, a considerarla un evento lontano.. nonostante l’evoluzione tecnico-scientifica l’uomo moderno non è diverso dall’uomo del medioevo, anzi, abituato ormai a considerarlo un evento da delegare ad altri in un ospedale, di fronte alla morte è ancora più indifeso.

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Appunti di un'Opera Ermetica

Anonimo ed. Edizioni della Terra di Mezzo

Di solito si ritiene che l’Alchimia sia una specie di chimica primitiva, quasi del tutto priva di criteri operativi logici e scientifici, che in un certo senso diede origine alla chimica moderna. Forse in certi casi le cose potrebbero essere realmente andate in questo modo, ovvero potrebbe essere avvenuto che alcuni individui, cercando di ottenere dei metalli preziosi attraverso operazioni del tutto illogiche e prive di senso dal punto di vista della chimica moderna, abbiano fatto delle scoperte, che furono utili per venire a conoscenza delle leggi scientifiche della chimica. Però potrebbe anche essere che costoro non fossero i veri Alchimisti, ma quelli che dell’Alchimia avevano una concezione errata. Che avevano ritenuto cioè che le operazioni descritte nei molti testi medioevali che trattavano di questo argomento fossero effettivamente finalizzate ad un arricchimento profano, ottenuto per mezzo di utopistiche trasformazioni di metalli poco costosi in metalli preziosi.

Forse invece i veri Alchimisti non avevano bisogno di alcuna sostanza esterna a loro stessi per operare.

Potrebbe appunto essere che l’Alchimia altro non fosse che una segreta Scienza di trasformazione, che operava solamente sull’interiorità animica e spirituale dell’individuo.

Forse essa usava il concetto di trasformazione del Piombo in Oro come simbolo di un cambiamento ontologico interiore, che poteva avvenire in colui che tale tipo di Scienza praticava. Forse l’Alchimista, per mezzo di pratiche ascetiche complicate e prolungate, poteva diventare sempre più perfetto e radioso, proprio come chi fosse riuscito a diventare spiritualmente leggero e luminoso, da pesante ed oscuro che era, così come appunto è pesante il Piombo e radioso l’Oro.

Se le cose stessero in questo modo, si potrebbe ritenere che l’Alchimia sia stata una Scienza iniziatica segreta, occultatasi nel periodo medioevale per mettersi al riparo dai rigori dell’inquisizione, che prese origine da quegli insegnamenti sapienziali dell’antico Egitto, che potrebbero essere riferiti appunto alla misteriosa scuola di Ermete, l’emblematico personaggio che diede appunto origine alla Tradizione ermetica. Il presente piccolo libro, che l’Editore ricevette in circostanze misteriose, afferma appunto quanto appena detto.

Pur essendo caratterizzato da un linguaggio complesso ed in certi punti poco comprensibile, esso svela molti simboli della trasformazione ermetica, che in alcuni casi sembrerebbero quasi assimilabili a certe tecniche iniziatiche caratteristiche di quelle discipline orientali che sono così seguite ed apprezzate oggi in occidente. Ma forse proprio così deve essere, dato che le vere tecniche di trasformazione interiore dovrebbero puntare tutte nella stessa direzione e di conseguenza potrebbe non esserci una gran differenza essenziale, ma solo esteriore, nei modi operativi delle varie tecniche di vera trascendenza. Tale piccolo libro potrebbe inoltre dimostrare che ancora oggi in occidente vi sono dei seguaci della Tradizione Alchemica, che in gran segreto e disdegnando ogni riconoscimento ed ogni approvazione da parte dei cultori dell’esoterismo, e forse disprezzando la banalizzazione degli insegnamenti iniziatici che è avvenuta negli ultimi decenni nel mondo, continuano a ricercare i Misteri della Scienza ermetica.

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Neve

Maxence Fermine ed. Bompiani

Una favola senza tempo, che parla al lettore di vita e di poesia, di amore e di morte, e di un fiocco di neve che cade leggero dal cielo. Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve.

Soseki è un anziano pittore divenuto cieco. Vive nel ricordo di un amore perduto. Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci. A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagne, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire.

"Perché l'amore è l'arte più difficile."

 ...."-Io sono poeta. Scrivo versi. Per onorare la mia arte non ho bisogno di sapere altre cose.-

-Ti sbagli. La poesia è innanzitutto pittura, coreografia,musica e calligrafia dell'animo.

Una poesia è al tempo stesso quadro,danza,musica e scrittura della bellezza.

Se vuoi diventare un maestro dovrai possedere il dono dell'artista assoluto.

Le tue opere sono meravigliose belle ,danzanti,musicali, ma bianche come la neve.

Sono prive del colore, della pittura.

Tu non sei un pittore, Yuko.

E' questo, a mancarti. Nient'altro che questo. Ecco perché, se non mi ascolti, la tua poesia rimarrà invisibile agli occhi del mondo.-     ......

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Continua....  

 

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