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Nacqui vissi morii
per capire d’amarti.
Una stagione di venti umidi
bagnava d’allegre sofferenze
le mie viscere giovani
quand’una raffica di grandine scultrice
intagliò nel mio petto
scorticandolo
il blues più struggente
che la natura
mai ebbe cantato.
Nacqui vissi morii
per scoprire d’averti.
Gino Marielli
Morbid’arte
tocc’appoggio
bacio r’osa
lung’attento.
Distacco.
Morte.
Pre-vita.
Gino Marielli
Arrabbiati stremati
Nello sforzo sovrumano
A render insuperabili
Inutili labili affanni
Ingannati abbandonate
L’unica cosa
Veramente importante: capir voi stessi
e il legame con ciò che vi circonda.
Insopprimibile tornerà
Ai vostri pensieri quando
Vinti
Avrete abbandonato l’inutile contesa e
Docili
Tornerete lievi
Al mondo misterioso di quando eravate bambini
Luigi corbella
Gocce, cadono, rimbalzano sui davanzali, nei cortili… …tracciano una scia sui vetri, dove si infrangono,
scivolano lentamente…
…sembra che prendano un po’ di velocità…
poi rallentano raggiungono un’altra goccia,
si uniscono ed insieme proseguono la corsa.
Dove vanno, quale è la loro strada,
dove le porta il loro lento cammino?
Le guardo e mi sembrano sicure di sé,
la loro meta è ben precisa, arrivano lì
nell’angolo della finestra e cadono tutte insieme,
come un fiume…, sul terrazzo.
Eppure non sembravano così decise
quando le vedevo volteggiare sospinte dal vento,
non sembrava sapessero con certezza
dove sarebbero cadute, mentre aspettavo,
lì seduta in un angolo, in attesa
che qualcuna di loro venisse a bagnare anche me.
Come somigliano alla mie lacrime, queste gocce,
che scendono e mi rigano il viso.
Sembrano seguire sentieri ben precisi e conosciuti,
alcune scivolano su una guancia e proseguono
giù fino al mento ed altre girano,
mi accarezzano il naso e si fermano sulle labbra.
Attendono anch’esse di riunirsi
e di essere raccolte, tutte insieme…
Le guardo perché forse queste gocce e queste lacrime
mi possono insegnare qualcosa…
…se mi lasciassi andare al vento… dove andrei a finire?
Ci saranno sentieri che potrò percorrere
come le gocce di pioggia con decisione…
cosa mi potrebbe accadere?
Perché provo ad alzarmi e non riesco a muovermi?
Queste radici sono pesanti e profonde
non riesco a tagliarle…
a che cosa mi sento legata, perché non posso liberarmi…
sarebbe così semplice, sono solo pochi passi
da fare fino a lì fuori fra le nuvole.
Fuori … dovrei solo alzare il viso verso il cielo
e lasciare che pioggia e lacrime si uniscano in una danza…
…senza resistenze, loro sanno già come fare…
forse mi potrebbero aiutare…
… lasciarmi andare con loro nel vento
per farmi accompagnare nella via…
su una delle strade che portano… al Fiume!
Cristina Zareschi
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